Descrizione itinerario |
W LE DONNE Lo1936, I CHING, IL MOSTRO, TRANSPATRIZIA Lo5079, ANTICA ERBORISTERIA Lo5167, MAXICONOIDE Lo5159, COLTELLINI Lo5162, KINDER BRIOSCHI E I 5 MINERALI Lo5163, PINGU Lo5161, P30 CON TRE INGRESSI Lo5200, FALSO P30, IL BUFFER Lo5151, ORIONE Lo5040, CASSIOPEA Lo5025
Il Complesso del Grignone rappresenta la più importante realtà sotterranea della provincia di Lecco e una delle grotte più profonde d’Italia con oltre 22 km di sviluppo spaziale e un dislivello di 1200 m circa. Allo stato attuale delle conoscenze risulta costituito da 14 grotte, per un totale di 18 ingressi distribuiti lungo la cresta di Piancaformia e l’alto Circo di Releccio. Gli abissi che ne fanno parte sono stati inizialmente percorsi in maniera indipendente, quindi giuntati tra loro nel corso delle esplorazioni.
Le prime cavità ad essere scoperte furono due delle più significative, W le Donne e Orione. Entrambe furono individuate da speleologi del Gruppo Grotte Milano CAI SEM rispettivamente nel 1984 e nel 1987. Nella prima cavità alcune uscite di disostruzione nel corso dei due anni successivi alla scoperta permisero di accedere ad una serie di grandi verticali (P120 Caro Cogoi Semo Cagai, P80 Gran Salto dell’Orda, P100 Norbert Casteret, P85 Smoking in the water) che termina in una vasta sala (Utopia) da cui dipartono tre vie distinte. Le esplorazioni, condotte nei quattro anni seguenti principalmente da speleologi comaschi, milanesi e torinesi, videro il neonato abisso approfondirsi fino a diventare la grotta più profonda delle Regione e una delle più profonde d’Italia. Il 26 settembre 1989 nel corso dell’esplorazione del ramo Belfangor fu superata per la terza volta in Italia la profondità di -1000 m. Gli esploratori proseguirono ulteriormente attraverso un lungo e disagevole meandro attivo (Ramo del Cobra), superando un passaggio parzialmente allagato (Puciowsky) fino a raggiungere la profondità di -1150 m.
Contemporaneamente veniva percorso anche l’abisso Orione. L’esplorazione di quest’ultimo subì una battuta di arresto davanti a una strettoia (Smerdulansky) alla profondità di -300 m circa. Qualche anno più tardi, superato il passaggio, gli speleologi si approfondirono oltre i -600 m, avvicinandosi alle parti più profonde di W le Donne senza tuttavia riuscire a effettuare la giunzione fisica tra i due abissi.
Nel 1995 speleologi varesini esplorarono e topografarono parzialmente I Ching, una grotta che si sviluppa lungo la cresta di Piancaformia caratterizzata dalla presenza di un antico livello di condotte.
Il nuovo millennio vede muoversi sulla montagna nuovi soggetti. Sono gli speleologi di Speleo Club CAI Erba in particolare a concentrare le loro attenzioni sul circo di Releccio individuando gli ingressi di numerosi abissi tra i quali diversi (Maxiconoide, Antica Erboristeria, Kinder Brioschi e i 5 minerali, Pingu, Coltellini) entreranno a far parte del Complesso. La mole di lavoro che si profila spinge gli scopritori a estendere l’invito alla collaborazione a tutti i gruppi e i soggetti interessati alla conoscenza del sottosuolo della Grigna settentrionale. Nasce così un’associazione informale che prende il nome di Progetto inGrigna! e che, dal 2002 in avanti, sigla tutte le esplorazioni realizzate sulla montagna. Negli anni successivi le esplorazioni, che si avvalgono anche dell’uso di strumenti informatici, si susseguono in maniera frenetica: alcuni degli ingressi individuati si rivelano l’accesso a veri e propri abissi, nuove ricerche portano alla luce ulteriori ingressi (Il Buffer, Il Mostro, Transpatrizia, P30 con tre ingressi, Falso P30) e finalmente vengono trovati e percorsi collegamenti tra diverse grotte.
Tra le 12 giunzioni realizzate vale la pena di ricordare: la giunzione tra Antica Erboristeria e I Ching, avvenuta casualmente nell’agosto del 2004, che ha innescato il processo che ha portato alla formazione del Complesso, la giunzione tra Kinder e W le Donne, effettuata nell’ottobre 2006 a oltre -900 m di profondità e la giunzione tra W le Donne e Orione realizzata nel settembre del 2009.
Dal 2008 è in corso da parte degli speleologi di InGrigna! la revisione delle parti più profonde dell’abisso W le Donne. Quest’opera, oltre a permettere di completare il rilievo ha aperto nuovi fronti esplorativi nelle profondità della montagna.
Autore: Antonio Premazzi – SPELEO CLUB CAI ERBA – Progetto InGrigna!
Si ringrazia Federazione Speleologica Lombarda per l’utilizzo a titolo gratuito dei dati catastali delle grotte citate nel testo
Note |
Gli ambienti più profondi dell’abisso W le Donne sono costituiti per buona parte da disagevoli gallerie attive. Nell’immagine il passaggio dello pseudosifone a -1150 m di profondità (foto Davide Corengia– GRUPPO GROTTE MILANO CAI SEM – Progetto InGrigna!)
Tracciato GPS |