- Località di partenza | INTROBIO
- Dislivello compiuto | 1450m
- Altitudine massima raggiungibile | 2000m
Descrizione itinerario |
Si parte da Introbio (m 588), nei pressi del piazzale dei Carabinieri che offre buona disponibilità di parcheggio. Superato il torrente Acquaduro, si imbocca la strada asfaltata in salita a destra. Qui si incontra un parcheggio, dove volendo si può arrivare in macchina, superato il quale si sale ancora per le strette vie fino ad imboccare una mulattiera segnalata con un cartello marrone indicante la Val Biandino.
Dopo 5 minuti si incontra la cappella votiva di San Umberto, quindi un bivio, dove a destra è segnalato il rifugio Grassi e Buzzoni. Si continua invece diritti fino a raggiungere in pochi minuti una carrareccia (percorribile in alcuni periodi dell’anno da fuoristrada). Si percorre questa strada in leggera salita per circa una ventina di minuti; ad un tornante si prosegue diritti, e dopo aver superato una casa si arriva ad un ponte sul torrente Troggia.
Prima del ponte si imbocca un sentiero che attraversa il torrente poco più avanti su pittoresco ponte di ferro, quindi si inizia a salire con qualche tornante all’interno di un bosco di faggi. Dopo una ventina di minuti il sentiero esce dal bosco e sbuca di nuovo sulla carrareccia lasciata precedentemente: la si percorre per qualche minuto a destra raggiungendo la fonte denominata “Acqua San Carlo” (1100 mt); guardando in basso, sulla destra si può notare anche la vecchia fonte.
Pochi metri dopo la fonte si può imboccare un sentiero sulla sinistra che segue in modo pressoché parallelo il tracciato della carrareccia e del Troggia, sul versante sinistro della valle. Dopo qualche minuto si raggiunge l’agriturismo la Baita, raggiungibile tramite un ponte anche dalla carrareccia. Da qui si percorre un buon tratto un sentiero in falsopiano, per circa una mezz’oretta. Si giunge così nei pressi della Baita degli Alpini “Magni”, ma la si evita lasciandola sulla destra e risalendo con alcuni tornanti fino a raggiungere la carrareccia nei pressi del rifugio Bocca di Biandino (mt. 1490). Durante la salita è possibile ammirare alcune belle cascatelle. Si raggiunge quindi il rif. Tavecchia dove si incontra un bivio: a destra è segnalato il rifugio Grassi, mentre noi continuiamo diritti.
Ora la vallata si apre decisamente. Si percorre la carrareccia lungo il fondo della valle tra ampi pascoli, mentre sul fondo si può già notare la chiesetta della Madonna della Neve, in Biandino, che si raggiunge in circa un quarto d’ora.
Qui vi è anche il rifugio “Madonna della Neve” (m 1595).
Da qui si prosegue seguendo il sentiero che continua sulla sinistra, con segnalazioni per il Rifugio Santa Rita.
Il sentiero inizia subito a salire, ma mai eccessivamente, su un costone e con alcuni tornanti. La vista sulla vallata sottostante si fa sempre più ampia e pittoresca. In circa un’oretta di salita si raggiunge infine il rifugio Santa Rita, posto su una selletta dalla quale si ha un bel panorama da entrambi i lati, mentre sul fondo della valle si possono notare le propaggini del pizzo Varrone e del Pizzo dei Tre Signori.
Note |
Itinerario assolutamente esaltante in Inverno, con molti scorci visibili nel video Leccomountains the beauty and the wildness