Descrizione
La società anonima del Laminatoio dell’Arlenico venne costituita nel 1902 e tra i suoi soci fondatori contava molti componenti della ben nota famiglia Badoni. Le iniziali difficoltà legate alla sottoproduzione vennero arginate grazie all’ammodernamento tecnologico-organizzativo e all’allargamento del mercato. Come il resto del comparto metallurgico lecchese, anche l’Arlenico beneficiò delle commesse militari durante le due guerre mondiali ma, colpito da un bombardamento che distrusse parte degli impianti nel marzo del 1945, finì assorbito dall’Acciaieria e Ferriera del Caleotto nell’agosto del 1946. Nel dopoguerra l’ammodernamento dell’azienda proseguì abbastanza rapidamente fino a raggiungere l’apice nei primi anni ’60, con una notevole svolta nella produttività. Ulteriori perfezionamenti agli impianti vennero portati nel decennio successivo quando l’Arlenico contava più di 700 dipendenti sui 2.000 dipendenti totali dell’Arlenico-Caleotto. Gli anni ’80 aprirono la crisi che coinvolese l’intera azienda e, nonostante gli investimenti per potenziare gli impianti, era ormai destinata a non riprendersi più. Nel 1991 venne abbattuta la torre cisterna del Caleotto e due anni dopo l’impresa passò sotto la proprietà Lucchini. L’ultimo passaggio dell’Arlenico (2006) è nelle mani di una società russa.
Posizione
Data di costruzione: 1902
Committente: Società anonima del Laminatoio dell’Arlenico
Indirizzo: Caleotto(Lecco)